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Peregrinazioni, di Stefano Eugenio Bona

22 febbraio 2014

Peregrinazioni, di Stefano Eugenio Bona

Stefano Eugenio Bona è nato e vive a Genova, da qui cristallizza questo primo sussurro fuori dalla Torre. Opera in molteplici fronti, è il pellegrino che getta un sasso ed auspica comunicazione tra il foglio che trema e l’ascolto interiore nel profondo dell’ascoltatore. Tutto il resto riguardo a lui si pone in disparte. Si dissolve in richiami alla Luce-parola-Calore

GLI SPECCHI: modifiche e correzioni

19 febbraio 2014

pag. 11 –   Ripensavo a quel gesto come a una precoce iniziazione.

–   Alla fine mi ritrovai in una strada troppo stretta per il viavai di persone che l’agivano in

un mormorio continuo,

pag. 20 –   Aveva chiuso l’argomento e staccandomi definitivamente da sé, mi rimise a terra;

pag. 24 –   Avevo cercato la guida degli adulti

pag. 42 –  alzando la voce e finendo per scrollarmi tanto da farmi quasi rotolare fuori dal materasso.

Pag. 47 –  Intanto cessarono i bivi e cominciarono gli incroci,

pag. 61 – ad accompagnarmi nella crescita, a dialogare, per trarre quanto più profitto possibile dalle

esperienze, perché nella mia mente si potesse

pag. 65 –  Nella poca luce la sua siluetta si manifestava come un chiaroscuro di grande fascino,

pag. 84 –  e a quelle scadenze bisognava farsi trovare pronto e nelle migliori condizioni

pag. 105 – né io potevo disturbarli poiché l’indomani mattina

pag. 120 – mi avviai verso il circolo.

pag. 122 – Per diventare esaminatori bisogna essere intelligentissimi e anche coraggiosi.

pag. 136 – Così mi toccò ingannare l’attesa

pag. 144 –  Notai allora che gli altri ragazzi

pag. 149 – L’impulso alla ribellione è una turbativa seccante quanto inutile, all’ordine sociale.

Pag. 169 – ognuno per conto proprio;

pag. 170 – e la Filosofia nella sua interezza tenerle presenti

pag. 172  – non mi offrivano più un solo biscotto, non mi sorridevano più.

pag. 175 – abbassato ad unirsi per sempre a una persona stimata molto meno? E qualcuno se

pag. 180 – Sicché rimaneva un corpus solido e stabile

–  Il corpus stabile mi suggeriva il concetto

pag. 187 – il popolo stesso le richiedeva e non per un’imposizione con la forza.

pag. 194 – “Buon giorno” salutò timidamente.

pag. 214 – Vedi che sei un grande ignorante e un inguaribile presuntuoso?

pag. 215 – io mi ero mosso con essa, macchinalmente,

pag. 217 – direttamente da chi li consumava.

pag. 218 – ma la mia guida andava sicura e io non potevo che affidarmi ad essa.

pag. 221 – La leggera discesa terminò là dove partiva un’ampia e ripida scalinata in cemento:

pag. 227 – Pian piano si andava raccogliendo una fiumana di persone

pag. 241 – mentre mi dirigevo verso quella voce, dissi quasi gridando:

pag. 244 – era necessario come la realizzazione dell’individuo stesso;

pag. 251 – il mare e il sole. L’idea che un soggetto potesse

pag. 261 – tutto questo io te l’ho fatto ascoltare da solo e con un solo strumento;

pag. 266 – ma io avevo anche fatto a meno dello strumento

pag. 273 – Potrai ritornare qui quando ne avrai voglia: io ti farò sempre entrare.

pag. 313 – pensai che non valesse nemmeno la pena di cercare delle giustificazioni

pag. 334 – che mi prospettasse un altro modo di vivere con gli altri.

pag. 339 – sotto di me c’è una riproduzione abbozzata e parecchio ridotta della Grande Macchina.

pag. 418 – Ha un’aria molto professionale e questo non mi piace.

pag. 428 – mi rimarrà il frutto di un’esperienza in più.

pag. 436 – E’ venuta fuori in tutta la sua chiarezza l’impossibilità di una comunione con la gente,

Un Libro in Valigia… e Leggo di Più !

27 giugno 2013

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Con l’inizio dell’estate vero e proprio e per tutto il mese di luglio, la libreria booksIn da il via alla campagna Leggo di Più ! Sui libri editi da Fratelli Frilli Editore sarà applicato uno sconto del 15%, più un libro in omaggio, da ritirare direttamente alla cassa! Una vasta selezione di gialli, storia e narrativa edita dai Fratelli Frilli vi attende in libreria con questa fantastica offerta!

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Ma non solo: in contemporanea infatti la Libreria lancia una propria campagna estiva. Per tutto il mese di luglio potrete mettere libri in valigia, appesantendola, ma senza alleggerire il portafogli! Per questo mese infatti, verrà applicato uno sconto del 15% su tutti i libri di catalogo. Questa iniziativa continuerà fino alla pausa estiva

IL Ciclo di Pentàgora ! Prima tocca all’Antropologia.

10 aprile 2013

Venerdì 12 Aprile la Libreria BooksIn inaugura il Ciclo di Pentàgora presentando il capostipite 

Image   della collana Antropologia, Domanda al Vento che Passa, insieme al suo autore e curatore della collana Paolo Giardelli.

Il Libro : Fra tutte le superstizioni il malocchio, nelle sue diverse sfaccettature dal fascino alla iettatura, è la credenza tuttora più radicata, forse perché ispirata da un sentimento inconsciamente presente in ogni uomo: l’invidia. Come riconoscere lo iettatore, come si trasmette il malocchio, quali sono i soggetti più colpiti, come ci si protegge? Quale dinamica psicologica, quale concatenazione di eventi casuali innesca questo corto circuito negativo tra la vittima e il supposto portatore di un potere malvagio, le cui fragili motivazioni poggiano sull’irrazionalità? Il libro esplora questo lato oscuro della mente umana, alimentato dalla cultura del sospetto, dà voce a chi ha vissuto questa angoscia, spiega il ricorso a talismani, amuleti, brevi e perché si ricorra a determinati oggetti e ci si affidi a gesti come mostrare le corna . Tante anche le sorprese, come la sopravvivenza nella montagna ligure di guaritori tradizionali, dalla vita sofferta e intensa, i cui antichi rituali di esorcismo e terapia magica si sono tramandati fino ai nostri giorni, sopravvivendo al rogo delle streghe. Tra questi vi è il rito del pentolino, condannato dagli inquisitori, che un filo invisibile lega alle ricerche più avanzate delle università americane sui microchips.

 

L’Autore : Paolo Giardelli è un antropologo di campo, studioso delle tradizioni e delle società rurali, è impegnato in tematiche ambientali e sociali. L’incontro e il dialogo con culture e genti diverse lo ha arricchito di una memoria imprestata da divulgare, affinché non vada perduta. È autore di libri e filmati, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti, oltre ad una vasta pubblicistica di divulgazione e scientifica, in Italia e all’estero. Curatore presso Pentàgora della collana Antropologia

l Ciclo di Pentàgora torna ogni due Venerdì con le presentazioni delle altre opere e collane di Pentàgora – Laboratorio Editoriale per Artigiani di Cultura

 

Il PECCATO SOSTENIBILE di Books IN

6 aprile 2013

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Lo sappiamo: non è un momento facile, ma gli italiani ne hanno passato tanti, di momenti duri, e ce
l’hanno sempre fatta. Ce la faremo anche stavolta! Nel frattempo però, non si può vivere pensando

solo alla sopravvivenza giornaliera: è triste, e non ce lo meritiamo. Books IN permette ai suoi amici
di “peccare”, di togliersi una voglia, senza mettere in pericolo il bilancio familiare: offre quindi uno
scaffale a offerta variabile, sia come contenuto che come sconto. Intendiamoci, non si tratta di usato,
ma di libri nuovi che solo la settimana prima (e anche dopo) sono offerti dalla libreria a prezzo intero.

Da Books IN troviamo però anche uno scaffale che offre un’ampia scelta di libri usati, passati di

mano in mano dopo aver regalato a tutti momenti di piacere: i lettori interessati sono, alla genovese,

liberi di ravattare, ed è possibile quindi trovare anche testi rari o curiosi.

 

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Il 22 Marzo Enzo Minarelli presenta “AMO”

19 marzo 2013

Venerdì 22 Marzo alle ore 18.00

la libreria BooksIN

organizza la presentazione di

 

ENZO MINARELLI

AMO

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(CAMPANOTTO, 2012)

 

Sarà presente l’Autore

introduce Claudio Pozzani

 

Il racconto si dipana attraverso le vicende legate ad una coppia di giovani, lui, Leonardo, ex-studente, squattrinato col pallino della musica sperimentale, lei, Esterina, studentessa indipendente, disinibita, raffinata, amante della buona cultura, che al calare del secolo scorso, s’innamorano; per una serie contingente di ragioni, i loro incontri amorosi, avvengono solo ed esclusivamente in automobile. Il lettore deve immaginarsi un’auto ferma in qualche sperduto posto della Pianura Padana, al suo interno due giovani che comprimono in quell’angusto abitacolo il dirompente gaudio del loro amore, una pentola a pressione dove si concentrano dialoghi, amplessi, scontri, violenze, alterchi, tenerezze, riconciliazioni, la vita stessa seduti o distesi dentro la scocca di un’automobile parcheggiata lungo viottoli di aperta campagna. Diviene l’involucro del veicolo una specie di segreto rifugio dal mondo esterno, un’alcova viaggiante racchiusa da una corazza come se le sue lamiere carenate potessero proteggerli dal flusso minaccioso, incalzante degli eventi umani, e preservare quell’ingenuità adolescenziale contro le sempre più opprimenti pressioni sociali, rappresentate nel racconto, dal terzo incomodo, l’anonimo e ignoto guardone, sempre pronto a piazzarsi nel posto giusto, non visto, per carpire l’intimità dei due giovani, ignari di essere spiati.

Enzo Minarelli è nato nel 1951 (laureato con tesi di psicolinguistica all’Università di Venezia) si occupa di poesia e delle sue praticabili aperture verso il suono, la scrittura, il video e lo spettacolo, sin dagli anni Settanta.

PER L’ANNO CULTURALE ITALIA- UNGHERIA BOOKSIN PRESENTA

16 febbraio 2013

 

MARTEDI 19 FEBBRAIO alle ore 18.00

la libreria BooksIN

organizza la presentazione di

 

ROBERTO COALOA

CARLO D’ASBURGO, L’ULTIMO IMPERATORE

(IL CANNETO EDITORE, 2012)

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Presenterà il libro il Prof. Erminio Raiteri e

in occasione dell’anno culturale Italia – Ungheria presenzierà una delegazione dell’Ambasciata Ungherese

 

A cento anni dalla Grande guerra e a novant’anni dalla morte di Carlo d’Asburgo, ultimo imperatore dell’Austria-Ungheria, Roberto Coaloa propone il punto di vista sul primo conflitto mondiale del nemico storico dell’unità italiana: l’impero austro-ungarico. Con l’ausilio di molti documenti inediti e testimonianze dei familiari dell’Asburgo diventato – nel 2004 – beato della Chiesa cattolica, lo studioso ribalta l’opinione diffusa tra gli storici che la fine della monarchia asburgica fosse dovuta soprattutto all’inettitudine del suo ultimo sovrano e alle ostilità che opponevano i diversi popoli dell’impero. Senza l’intervento dei paesi vincitori della Grande guerra, decisi a cancellare l’Austria-Ungheria dalla carta d’Europa, la corte di Vienna sarebbe probabilmente rimasta al potere. E con un imperatore che, contrariamente all’immagine che ne diede la potentissima propaganda dei Paesi vincitori della Prima guerra mondiale, era dotato di grandi qualità.

Roberto Coaloa (Casale Monferrato, 1971) è storico, docente universitario, giornalista, autore di saggi dedicati al Risorgimento, alla Grande guerra e ai viaggiatori dell’Ottocento. Collabora al supplemento culturale di Il Sole 24 Ore.

Il Noir secondo Paolo Roversi… e Bruno Morchio

4 febbraio 2013

IraFunestaCover

      Venerdì 8 Febbraio alle ore 18.00

la libreria BooksIN

organizza la presentazione di

Paolo Roversi

L’Ira Funesta

Il primo caso del Commissario Valdes

(RIZZOLI, 2013)

Introduce

Bruno Morchio

Sarà presente l’Autore

 

 

 

 

 

Una vecchia polisportiva della Bassa coi suoi micidiali personaggi. E un delitto che ne sconvolge gli equilibri.

Il Gaggina è un colosso di centotrenta chili, attaccabrighe di professione, con una lunga lista di precedenti penali e un’inesauribile riserva di racconti con cui intrattiene i frequentatori di una polisportiva della Bassa. Una mattina la farmacia del paese è chiusa e lui ha finito le pillole che lo tengono calmo. Così, in sella al suo motorino grida insulti di fronte alla caserma dei carabinieri, fa il matto per le strade del paese, picchia un vigile che vuole fargli la multa, poi si barrica in casa agitando una spada da samurai. Quando il corpo di un anziano, trafitto proprio da una spada, viene trovato nei campi, la situazione sembra prendere tutt’altra piega. A sbrogliare la matassa sarà chiamato il burbero maresciallo Omar Valdes, alias “Siluro”, in un’indagine ricca di sorprese e di una travolgente ironia.

All’inizio di febbraio il libro verrà lanciato all’interno del festival Nebbiagialla, che si tiene a Suzzara ed è diretto dallo stesso Roversi. Tra gli ospiti: Malvaldi, De Giovanni, Sarasso, Carrisi, Carlotto.

PAOLO ROVERSI, nato a Suzzara (Mantova) nel 1975, vive e lavora a Milano. Con Rizzoli ha pubblicato nel 2011 il romanzo Milano criminale. I suoi libri sono tradotti in Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti. 

 

“Paolo Roversi: un’autentica rivelazione per chi ha

sempre considerato i gialli letteratura di serie B.”

la Repubblica

Il passaggio delle consegne

11 gennaio 2013

Cari amici, iniziamo quest’anno proprio concludendo quell’avventura che partita nel maggio 2007 con Books in the casba ci ha portati fino a qui. E’ con un po’ di nostalgia che vi cominichiamo che dal 14 gennaio la libreria non sarà più nostra. Ci saranno nuove persone a portare avanti quello che abbiamo iniziato noi e se ci pensate bene, in un momento come questo dove le librerie chiudono, è già di per se un piccolo miracolo.
La nostra decisione giunge al termine di una ormai triste consapevolezza, e cioè che aver investito tanto (troppo!) in una bellissima utopia (il risanamento di via Prè) ci ha tagliato le gambe. Abbiamo detto esattamente un anno fa cosa pensavamo di tutta la faccenda e se avete voglia scorrete questo blog e troverete la nostra lettera al Secoloxix.
Dunque passiamo le consegne a chi coraggiosamente decide di proseguire questo importante lavoro culturale e ci auguriamo che anche voi saprete apprezzare gli sforzi di chi più giovane di noi decide di provarci.
Un caro saluto a tutti e…..
GOOD NIGHT AND GOOD LUCK!!

Writers and friends

27 novembre 2012

IImageeri, domenica 25 novembre 2012, sono andato ai frigoriferi milanesi per il festival “WRITERS, gli scrittori (si) raccontano”.

Vorrei provare a dire cosa ho visto e cosa ho pensato tornando a casa, quali sono le mie modeste impressioni su un festival editoriale al giorno d’oggi  (per questo ho sottolineato la data nell’incipit), perchè penso che sia davvero il punto di partenza di qualunque riflessione intorno allo stato di salute del libro.

All’interno della bellissima location dei frigoriferi milanesi che vi consiglio caldamente di visitare al prossimo evento pubblico, gli organizzatori proponevano “…una nuova forma d’incontro con la letteratura, una forma raccolta, che restituisce a chi legge la dimensione di esperienza personale, emotivamente coinvolgente, attraverso l’incontro con il proprio scrittore preferito, che qui si apre al suo pubblico, si lascia avvicinare, si fa conoscere, si racconta attraverso le sue passioni, si mescola alle più diverse forme espressive.”  Bene. 

E così arrivando sono entrato in un bell’ambiente, organizzato bene, ragazzi e ragazze gentili che mi indirizzavano nei vari spazi, un bel programma graficamente semplice (e sappiamo che non sempre è così…) che mi illustrava i vari eventi della giornata. Bene.

Queste due semplici cose mi hanno messo di buonumore e bendisposto ho partecipato ad alcune presentazioni, la prima delle quali è stato il bel libro di Carlo Zanda Un bel posticino. Il mondo nascosto di Hermann Hesse per i tipi di Marcos y Marcos. 

Ho così proseguito il resto del pomeriggio passando da una presentazione all’altra e purtroppo quello che non ho trovato è stato proprio la cosidetta filosofia del festiva riportata sopra.

Si perchè di “…. nuova forma d’incontro con la letteratura..” non c’è stata traccia. 

Da anni ormai si moltiplicano i festivals letterari, da nord a sud isole comprese, e recentissimamente Bookcity (che a mio giudizio ha provato più di altri a dare una nuova forma..) ha fatto gridare al miracolo per la enorme partecipazione. Tutti, ma proprio tutti, ci propongono nuove forme di incontro tra il libro e il lettore ma quello che riscontro è solo uno sforzo per preconfezionare l’evento attraverso un titolo ad effetto ed alcune parole di contorno, dopodichè l’evento è sempre lo stesso e cioè l’autore (o più autori), la persona che modera o intervista, e se proprio vogliamo fare i “moderni” qualche fotografia o un video di contorno. Chi è del mestiere sa che sono davvero tanti anni che va avanti così, forse da sempre, e sa anche che il pubblico molto spesso non manca, anche se nel caso di Writers in effetti un po’ si ma questo dipende essenzialmente dal fatto che nel loro programma non spiccavano grandi nomi in grado di accumulare i cosidetti “feticisti d’autore famoso”…..ma questo è un’altro tema.

Quello che mi preme invece sottolineare è che questo modo di costruire l’evento porta con se delle insidie pericolosissime per il mercato (eccolì!).

Infatti, ammettendo pure che il libro sia un buon libro (e anche questo è un altro tema..) la riuscita dell’evento è messa in mano principalmente alla bravura dell’autore di raccontare il proprio libro oppure alla destrezza del moderatore di incuriosire il lettore e allo stesso tempo stimolare l’autore se magari “non ce la fa”. Purtroppo, e mi spiace dirlo, dopo 20 anni di mestiere ho capito che sono pochissimi gli autori capaci di stimolare il potenziale pubblico e spesso peggio ancora fanno i giornalisti moderatori. Quasi sempre si finisce nell’autocompiacimento o peggio ancore nel parlare di sè e il risultato è che da presentazioni fatte così troppe volte ne usciamo annoiati e meno che mai interessati e bendisposti verso l’acquisto del libro.

E infatti….. la bella libreria allestita nello spazio della galleria, che si sviluppava sinuosamente su dei bei tavoli illuminati era una specie di moloch del passato che il lettore si guardava bene di avvicinare. Una bella installazione certo.  E fateci caso, negli ultimi anni le librerie dei festivals sono l’ultima cosa che l’appassionato e curioso lettore frequenta, rimarcando così che evento del libro non coincide con vendita del libro.

Con questo non voglio dire che queste eventi non servono a niente, è promozione e quindi investimenti sulla lettura, ma il mondo intorno al libro è cambiato e cambia continuamente e quindi è responsabilità in primis dell’editore di capire e provare a cambiare delle formule che non danno più i risultati necessari per sopravvivere prima e poi magari ricominciare anche a crescere. Se si ha tra le mani un buon libro ma un autore “impresentabile”  bisogna assolutamente evitare una presentazione fatta in questo modo, bisogna inventarsi qualcos’altro altrimenti non funziona e l’effeto boomerang è pericolosissimo.

E poi ve lo voglio proprio dire….sono stufo di andare a presentazioni dove gli addetti ai lavori, editors per primi, sono gli unici a gongolarsi per la loro creatura che alla prova dei fatti non vale nulla.

e se mi guardo intorno trovo solo due categorie:

quelli come me e quelli che pur apprezzando l’evento non passano comunque dalla libreria.

e qui a forza di non passare più dalla libreria mi sa che anche gli eventi non avranno più ragione d’esistere.

 

Perchè essere Writers, diciamocelo, non è da tutti (ma questo è un altro tema..o forse no)

 

Fabio Marabotto